Dottoressa Alessandra Piccolino | Biologa Nutrizionista

L’irrinunciabile tazzina di caffè rappresenta un rito tipicamente italiano, frutto di un’abitudine così radicata fa portare numerosi esperti, delle più svariate discipline, a pronunciarsi periodicamente sui benefici e sui rischi dell’amata bevanda.

La caffeina ha un effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare (ecco perché si ritiene che un caffè a fine pasto faciliti la digestione). Stimola la funzionalità cardiaca e nervosa donando all’organismo un effetto energetico e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate dall’organismo. Infine offre un effetto anoressizzante (il caffè assunto in dosi massicce diminuisce l’appetito).

Di contro, un consumo elevato di caffè, espone l’organismo a diversi rischi:

Quando è eccessivo, l’effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica può causare danni al sistema digerente per via dell’elevata acidità dei succhi riversati nello stomaco. Troppo caffè può rivelarsi dannoso per persone che soffrono di insonnia, vampate di calore ed ipertensione causando tachicardia, sbalzi pressori e tremori anche nelle persone sane. Infine, l’effetto lipolitico, cioè favorente il dimagrimento, è annullato e addirittura ribaltato se al caffè viene aggiunto dello zucchero.

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